Vista d'Ombra by E. J. Stevens

autore:E. J. Stevens [Stevens, E. J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, Paranormal, Urban
ISBN: 9781507139981
Google: 7SQeDAAAQBAJ
editore: Babelcube Inc.
pubblicato: 2016-05-02T11:15:52+00:00

Capitolo 12

Ero ansiosa di scoprire cosa fosse stato in grado di origliare Hob, ma molti portuali avrebbero cominciato solo ora a dirigersi ai pub. Ci sarebbero volute alcune ore, e alcune pinte, prima che gli si sciogliessero le lingue. No, Hob non sarebbe tornato all’Emporio prima di tarda notte.

Io Marvin continuammo la camminata attraverso la città, dirigendoci al mio ufficio, dove Jinx stava lavorando a programmare appuntamenti coi clienti. Aveva chiamato prima chiedendo se potessi inserire un rapido caso di oggetto smarrito per il giorno dopo. Secondo i nostri libri contabili, i soldi dei kelpie, tolta la quota di Forneus, avrebbero coperto l’affitto del mese prossimo, ma dovevamo comunque trovarci altri clienti se volevamo mangiare.

Il mio stomaco aveva brontolato quando Jinx aveva menzionato il budget alimentare, sottolineando il nostro bisogno di cibo e ricordandomi che avevo di nuovo saltato il pranzo. Non avevo ammesso di aver dimenticato di mangiare, ma avevo accettato di incontrare la signora Hastings il pomeriggio successivo in merito al suo anello di fidanzamento perduto. Chissà, magari per allora saremmo stati occupati a difenderci da un’invasione di each uisge. Quello sì che era un pensiero allegro. Mi scrollai di dosso l’umore cupo e continuai a camminare.

Ci sarebbe stata ancora un’ora di luce , ma il sole era già basso nel cielo. Gli alti edifici commerciali in pietra e mattoni, contenenti ogni genere di merci, proiettavano lunghe ombre sulle strade del Vecchio Porto. Era un bene.

Eravamo in un distretto commerciale fortemente visitato dai turisti, per lo più gente che arrivava e andava via in giornata coi traghetti, e Marvin aveva la tendenza a spiccare in mezzo a una folla. I troll sono enormi, anche con un glamour attivo a farli sembrare umani, e Marvin era impressionante. Parte della sua massa era nascosta sotto un largo trench verde oliva, ma gli andava troppo stretto di spalle ed era troppo caldo per il clima soffocante della sera. Sembrava un adolescente troppo cresciuto, ma il suo glamour non riusciva a nascondere del tutto la fronte prominente, le spalle larghe e le mani e i piedi enormi.

Anche io stavo attirando attenzione indesiderata. Da qualche parte, tra la pozza di Jenny Dentiverdi e i confini dell’acquitrino, avevo perso gli occhiali da sole. La mia corsa per liberarmi della strega dell’acqua e del suo incessante blaterare degli attributi maschili umani dei kelpie a confronto con quelli equini mi aveva fatto correre tra i rovi senza badare al sole in faccia. Ora che eravamo tornati alla civiltà, rimpiangevo la mia mancanza di camuffamento. I miei occhi erano di un peculiare color ambra che tendeva ad attirare gli sguardi. O forse erano i graffi sanguinanti che decoravano le mie gambe.

Eravamo una strana coppia, io che mi schermavo gli occhi e mi tiravo giù la gonna per coprire le gambe, e Marvin immenso e minaccioso nel suo abbigliamento da avanzo dell’esercito. La nostra migliore possibilità era restarsene nelle ombre dove era più difficile essere notati. L’ultima cosa di cui avevamo bisogno era che qualcuno ci segnalasse come persone sospette alla polizia.

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